lunedì 26 febbraio 2018

Intervista a Frank van Berkel, il nuovo direttore artistico del Bimhuis di Amsterdam





Frank van Berkel è il nuovo direttore artistico del prestigioso Bimhuis di Amstardam, e prende l’incarico che per molto tempo è stato svolto dalla storica figura di Huub van Riel. In occasione dell’annuncio gli abbiamo rivolto alcune domande per capire il suo stato d’animo e i suoi obiettivi

Photo: Marco de Swart


Quali sono state le tue principali esperienze come direttore artistico prima di prendere l’incarico del Bimhuis di Amsterdam?
Sono stato, e in realtà lo sono ancora, il direttore artistico del Festival Jazz International Rotterdam & Nijmegen, che si tiene con regolarità ogni anno. Per undici anni sono stato a capo del programma Jazz International Rotterdam, una fondazione che lavora presso prestigiose location come Lantern Venster, Concertgebouw de Doelen e altre. Inoltre, tra le varie attività svolte, ho condotto il Red Ear Festival di Rotterdam nel 2013.

Prendi il testimone di una figura storica come Huub va Riel. Qual è il tuo stato d’animo attuale?
Sono molto onorato. Non avrei mai potuto sognare e nemmeno aspirare a fare questo lavoro. Huub è sempre stato per me un esempio, e lo ammiro molto. Posso solo sperare di continuare al meglio il suo lavoro, svolto alla grande per quaranta anni.

Quali sono le modifiche che porterai allo stile di Bimhuis?
Di sicuro continuerò la linea seguita da Huub. Accanto a questo mi concentrerò sulle nuove generazioni, stili e pubblico all’interno del gusto del jazz e della musica improvvisata. Lavorerò con la storia del Bimhuis nella mia mente, di cui ero una piccola parte come musicista negli anni Ottanta. In questo senso voglio anche concentrarmi su progetti guidati da musicisti anche all’interno delle scene di Amsterdam.

Qual è il tuo obiettivo?
Devo innanzi tutto risolvere alcuni problemi, e spero di poter lavorare nei prossimi anni per rendere il Bimhuis come un marchio famoso in tutto il mondo per il jazz e la musica improvvisata, radicato in Amsterdam e nell’impro olandese, ma con un focus mondiale sulla musica di alta qualità. Lo vorrei rendere “il posto dove stare”!

Nessun commento:

Posta un commento