sabato 8 settembre 2012

Simone Zanchini: My Accordion’s Concept (Silta records, 2012)

C’è del coraggio nel lavoro di Simone Zanchini. C’è la voglia di rompere gli schemi e proporre una musica che non conosce il significato della parola “consuetudine”. Terre di nessuno, spazi inesplorati e orizzonti di puro astrattismo emergono dal suo “My Accordion’s Concept”, un disco difficile e dunque buono per chi non ha voglia di fermarsi alle apparenze, a un ascolto superficiale. Si tratta di un album di fisarmonica in solo, dove Zanchini propone un approccio improvvisativo quasi totale, riuscendo a descrivere un percorso zigzagante, che in otto tracce sfiora territori di assoluta libertà espressiva. La sensazione è di trovarsi costantemente di fronte a un terreno impervio, sconnesso, fatto di suoni slegati, sovrapposti e contrari. Il nostro fa un uso discreto della componente elettronica, introducendo rumori e soluzioni che si discostano dal timbro classico dello strumento. La fisarmonica come, probabilmente, non l’avete mai ascoltata.

Nessun commento:

Posta un commento