mercoledì 16 maggio 2012

Orlando Andreucci: Inusitato

Quella di Orlando Andreucci è una voce che canta fuori dal coro. Il cantautore romano, classe ’47, se ne resta lontano dalla facile fruizione, dai ritornelli a presa rapida, dagli abbellimenti di facciata. Il suo modo di intendere il songwriting rimanda ai grandi del passato, a un tempo sparito, coniugato nel presente dei dieci nuovi brani che compongono “Inusitato”, un album che bada al sodo, ai significati concreti. Parole che seguono la narrazione di eventi e descrivono persone, che si pongono in garbato primo piano sullo sfondo musicale che si sposta da andamenti dal sapore jazzy ad altri più disimpegnati, rimanendo sempre nell’ambito dell’essenzialità, elemento basilare di questo lavoro, preannunciato anche dall’artwork in bianco e nero, semplice e minimale. Al fianco di Andreucci c’è l’accompagnamento della sua chitarra e del pianoforte elegante di Primiano Di Biase, ingredienti che servono a rendere notturne le atmosfere proposte, avvolte in quella malinconia che sa colpire le giuste corde emozionali. Canzoni registrate in un paio di sedute, che rimandano costantemente l’idea della spontaneità, e che si lasciano ascoltare – e riascoltare – con interesse, proprio per la qualità della pazienza che portano dentro di loro e che richiedono per essere apprezzate in tutte le loro sfumature. Non ci sono momenti di maggiore appeal, l’intero lavoro si muove compatto in un territorio denso di valori, di descrizioni minuziose e toni calibrati. Rarità.

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