giovedì 8 dicembre 2011

Donato Zoppo: Amore, libertà e censura – il 1971 di Lucio Battisti (ed. Aereostella)


Si rivela una scelta intelligente e azzeccata quella di Donato Zoppo, non tanto dal punto di vista formale, ma certamente sotto il profilo espressivo: indagare e cercare di cogliere i significati di uno degli album meno approfonditi e osannati di Lucio Battisti, “Amore e non amore” del 1971.
Il suo “Amore, libertà e censura” (ed. Aereostella) non si limita però a raccontare la storia di un album, ma allarga il campo d’indagine a un’intera fetta della carriera del cantautore reatino e, di riflesso, a uno spaccato importante di musica italiana, in uno snodo cruciale che porterà di lì a poco alla stagione del rock progressive. L’autore arricchisce la narrazione dei fatti con una cospicua quantità di informazioni dettagliate, riuscendo dunque a stuzzicare sia la cuoriosità del neofita dell’arte battistiana, ma anche chi è già a conoscenza delle vicende. Il libro mette in risalto il pensiero di Battisti, le sue idee musicali, il suo modo di porsi al pubblico e il rapporto conflittuale con la critica giornalistica e con i discografici. Materia assai complicata dunque, inquadrata senza quel trasporto di fanatismo che avrebbe potuto rendere il tutto stucchevole e distorto.
A Zoppo va dato il merito di essersi addentrato in un territorio molto battuto riuscendo a trovare – grazie a una notevole preparazione sull’argomento - una via espressiva inedita e precisa. A incorniciare il tutto un’ampia sezione discografica e bibliografia.

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